Descrizione prodotto
Probabilmente la terra nativa del Montepulciano d’Abruzzo (questo il nome per esteso) è Torre de’ Passeri in provincia di Pescara. Il nome “Montepulciano” è il “residuo” secolare di una confusione tra quest’uva, il Sangiovese e il Prugnolo gentile, uva che rappresenta la base del Vino Nobile di Montepulciano. Nell’Ottocento, con l’aumento della diffusione del vitigno toscano, nasce la confusione tra questo e l’uva abruzzese. Solo nel 1875 si documenta una esatta descrizione ampelografica di quest’uva. Il Montepulciano, assieme al Sangiovese, rappresenta al meglio la tradizione “rossa” dell’Italia centrale. Il Montepulciano ha un grappolo di grandezza e compattezza media, quasi sempre alato, di forma piramidale o conica. Matura in epoca avanzata (in genere le prime settimane di ottobre). Di origine ignota, il Negramaro può essere stato portato in Italia dai Greci oppure può avere avuto origine sulle coste della Puglia. È certamente la vite più importante di questa regione ed è la componente principale di numerose DOC. Il nome deriverebbe indifferentemente dal nome dialettale usato dai locali o dal suo gusto amarognolo; il termine “nero” deriva dal latino “niger” e dal greco “maru” che hanno entrambi lo stesso significato. Da questo vitigno si ottengono i migliori vini rosati italiani, dal profumo caratteristico delicato e vinoso e dal sapore asciutto ed armonico.
Vento Rosato
PREMI
2013
Concorso vini rosati d’Italia
Diploma di merito